“Onit tucc un giuorn cantean / e tucc’ i ricc ch diggrozza jean. / Cantà u cucc, / u cià ed ufùaenaezz…”
Sono i versi iniziali della canzone “I Dijevu di Vurchean” contenuta nell’album “Moviti ferma” di Eleonora Bordonaro, la cui traduzione suona così: “Un giorno il cuculo, il picchio e il gufo cantarono. Ma i ricchi che felicità ne hanno se i poveri sono tristi?”. È una poesia in una parlata antica, il gallo-italico che ancora si può ascoltare a San Fratello, paesino dei Nebrodi in provincia di Messina. Si tratta del Lombardo di Sicilia, fusione di dialetti del nord d’Italia che risuonano ancora a più di mille anni dall’arrivo nell’Isola dei primi coloni al tempo dei Normanni.
È qui che la cantautrice, cuntastorie e studiosa di Paternò da tempo conduce una ricerca nel tentativo di recuperare e riportare alla luce le tradizioni musicali di questa enclave linguistica e culturale in terra siciliana. Ed è nel corso di questo progetto che Eleonora Bordonaro si è imbattuta con i “diavoletti” di San Fratello, ovvero i “Guidei”, gruppi di “maschere” che gironzolano liberamente per tutto il paese durante la Settimana Santa, suonando trombe e disturbando le stesse manifestazioni religiose e processioni. Rappresentano il popolo ebreo, secondo l’antica tradizione antisemita, accusato per parecchi secoli della morte del Cristo. Contemporaneamente, sono una sorta di diavoli allegri e rumorosi: indossano un costume coloratissimo, giallo e rosso, probabilmente dall’origine ottocentesca, ricamato con perline e spalline dorate. Completano il costume un elmo e un cappuccio, con cucita sopra una lunga lingua di stoffa e una croce sulla punta (a rappresentare il carattere mendace dei demoni). Nel loro girovagare per il borgo, i “Giudei” visitano bar, osterie e abitazioni. Viene loro offerto vino e dolci, secondo una tradizione ritenuta di buon auspicio.
Suonano un flusso infinito di melodie, creando un sovraccarico uditivo. Per un attimo sembra un’enfatica marcia trionfante, poi un valzer distorto, infine si trasforma in una strana polka. Altri stravolgono una selezione di canti tradizionali, come Torna a Sorrento e O Sole Mio. È un collage musicale così strano e giocoso, il modo in cui i trombettisti raccolgono frammenti di brani popolari e li distorcono, creando tanto colore e disordine quanto la celebrazione stessa.
Gli spettatori diverranno quindi parte dello spettacolo, che si annuncia curioso e divertente e che Eleonora Bordonaro e i “Giudei” metteranno in scena domenica 3 luglio, come sigillo della XIII edizione del Marranzano World Fest ma anche come anteprima di un progetto che avrà un ampio sviluppo.